C’è un punto, sull’altopiano ibleo, dove la campagna si apre verso il mare. Lì sorge l’Eremo della Giubiliana, un’antica dimora fortificata che nei secoli ha accolto monaci, cavalieri e contadini, e che oggi continua a essere una casa per chi cerca quiete e autenticità.
Le mura bianche conservano il segno del tempo: custodiscono cortili, saloni, piccole celle diventate camere, profumi di cera e di legno.
Camminando nel parco, si incontra la necropoli: tombe scavate nella roccia, datate tra il V e il III secolo a.C: resti di un passato remoto che convivono con la vita quotidiana dell’Eremo.
Oggi l’Eremo della Giubiliana continua a custodire la sua identità: un luogo di autenticità e quiete, dove l’ospitalità nasce dal legame profondo con la terra e con la sua storia.
Una vacanza all’Eremo della Giubiliana non si dimentica facilmente.
C’è chi sceglie di restare tra le mura bianche, tra il profumo dei carrubi e il silenzio che appartiene solo a questi luoghi. Anche in inverno, quando l’aria è meno mite, l’Eremo sa essere un rifugio accogliente.
Altri preferiscono partire ogni giorno alla scoperta dell’isola. La posizione dell’Eremo è comoda per tutto: da qui si raggiungono facilmente Ragusa Ibla, Noto, Siracusa, Modica, fino ad arrivare ad Agrigento o a Taormina, attraversando una Sicilia diversa a ogni curva.
Poi si torna, sempre. Si ritrova la quiete delle stanze e il calore di un’accoglienza familiare.
Le camere, le suite e la villa dell’Eremo offrono spazi ampi e curati, pavimenti in pietra, arredi d’epoca e comfort moderni. Ogni ambiente è diverso, accogliente e silenzioso, pensato per un soggiorno rilassante nella campagna iblea.
Negli spazi riservati dell’area benessere Asphadelus, lontani dal ritmo del quotidiano, si svolgono massaggi e trattamenti che uniscono tecniche tradizionali e prodotti naturali del territorio. Gli oli essenziali, le piante mediterranee e l’attenzione dei nostri terapisti accompagnano ogni seduta in un percorso di distensione e riequilibrio.
Un’esperienza di cura profonda, immersa nella pietra e nella luce dell’altopiano ibleo, dove corpo e mente trovano un nuovo equilibrio.